Ospedale dell’Angelo, non si speculi sulla salute della gente

“Nessuna speculazione sulla salute della gente, si riducano e dilazionino le spese del project financing”

Leggiamo con preoccupazione del contenzioso economico relativo ai servizi accessori dell’Ospedale dell’Angelo che ricadono nelle spese della nostra Ulss. Sia chiaro, il nuovo Ospedale è sicuramente una struttura avanzatissima, di cui la nostra città aveva assoluto bisogno. L’ottimo personale impiegato e le numerose eccellenze presenti (basti pensare solo ai reparti di Emodinamica e Chirurgia – per citarne solo alcuni) integrano un “regalo”, una vera e propria sicurezza per i nostri concittadini.

Allo stesso tempo però, la distorsione legata alle logiche del project financing rimane un “macigno” che ricade in modo inequivocabile sulla collettività. Come già evidenziato in passato, i servizi accessori (il parcheggio, la lavanderia, la ristorazione, le tv per i pazienti, etc.) che sono da considerarsi parte complementare ma indispensabile dell’offerta sociosanitaria, hanno costi altissimi – e sono gestiti da Veneta Sanitaria Finanza di Progetto unicamente in una logica di mercato. Pensiamo ad un esempio esplicativo: la possibilità limitata per un famigliare (disoccupato o in condizioni di lavoro precarie) di un paziente che si trovi a dover prestare assistenza e dover sostenere (magari per mesi) un costo di parcheggio per poter accedere alla struttura dove è ricoverato il suo caro.

Per questo motivo ci associamo senza tentennamenti alla richiesta del direttore generale dell’Ulss 12, quei servizi vanno tarati su costi standard e non ci possono essere speculazioni sulle persone che vivono una condizione di fragilità (dai dati appare infatti che in alcuni servizi i costi siano perfino il doppio che altrove a parità di prestazioni).
In secondo luogo, ci auguriamo che l’eventuale contenzioso con Veneta Sanitaria non venga in alcun modo scaricato sulla comunità attraverso costi diretti (con un aumento delle tariffe dei servizi – oggi per molti già inaccessibili) o attraverso costi indiretti (imposte).
In questo senso, individuiamo solo alcune strade percorribili, la riduzione delle entrate dei privati rispetto a quanto avevano preventivato o un dilazionamento dei pagamenti, di modo da rendere sostenibili le spese dei servizi. Qualsiasi altro scenario risulterebbe a nostro avviso inaccettabile e siamo pronti a mobilitarci per scongiurarlo.

Federico Camporese, coordinatore Metropolitano
Federazione di Venezia
Sinistra Ecologia Libertà

2020Ve